I Crediti di Imposta nella Nuova Mediazione: Aggiornamenti 2024
- Dott. Mauro Vanacore
- 14 giu 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 18 set 2024
La riforma del sistema di mediazione in Italia ha visto un'importante evoluzione a partire dal 2022 con l'introduzione di significativi benefici fiscali. Quest'anno, con gli aggiornamenti resi operativi fino al 2024, possiamo finalmente osservare come questi cambiamenti stiano avendo un impatto concreto e positivo sul sistema delle controversie civili e commerciali nel nostro paese.

I Benefici Fiscali della Riforma
La riforma del 2022, conosciuta come riforma "Cartabia", ha introdotto vari incentivi fiscali per promuovere l'uso della mediazione. Uno dei punti salienti è stato lo stanziamento di oltre 50 milioni di euro annui destinati alla copertura dei nuovi crediti di imposta. Questo finanziamento è essenziale per assicurare l'efficacia dei benefici promessi dal legislatore.
Gli Incentivi in Dettaglio
Esenzione dall'Imposta di Registro: Dal 30 giugno 2023, il limite di valore per l'esenzione dall'imposta di registro sui verbali di conciliazione è stato raddoppiato a 100.000 euro. Questo ha rafforzato una prassi già consolidata, rendendo la mediazione un'opzione ancora più attraente per le parti in lite.
Crediti di Imposta per Accordi Raggiunti: Per ogni accordo di mediazione, le parti possono beneficiare di un credito di imposta fino a 600 euro. Inoltre, in caso di estinzione del giudizio a seguito di conciliazione, è possibile recuperare il contributo unificato versato fino a un massimo di 518 euro. Una novità rilevante è l'estensione di questo credito anche al compenso dell'avvocato che assiste nella procedura.
Crediti di Imposta anche in Caso di Insuccesso: Un'ulteriore innovazione della riforma è il riconoscimento di un credito di imposta, ridotto alla metà, anche in caso di mediazione senza successo. Questo dimostra l'intento del legislatore di incentivare comunque il tentativo di risoluzione amichevole delle controversie.
Implementazione e Regolamentazione
Il decreto attuativo del 1° agosto 2023 ha stabilito le modalità, i termini e la documentazione necessaria per richiedere questi crediti di imposta.
Nei primi mesi del 2024, uno sportello informatico ha raccolto le istanze per i crediti relativi alle procedure chiuse tra il 30 giugno e il 31 dicembre 2023.
Questo ha permesso ai beneficiari di far valere i crediti nella dichiarazione dei redditi del 2024.

La Svolta del 24 Aprile 2024
Il 24 aprile 2024 segna una data epocale per il sistema di mediazione in Italia: il Ministero della Giustizia ha emanato il decreto che riconosce ufficialmente i crediti di imposta spettanti ai beneficiari.
Questo decreto, accompagnato da un allegato dettagliato di 23 pagine, elenca tutte le istanze accolte e gli importi riconosciuti, trasformando finalmente la promessa legislativa in realtà concreta.
Conclusioni
La riforma della mediazione e gli aggiornamenti del 2024 rappresentano un passo significativo verso un sistema di risoluzione delle controversie più efficiente e accessibile. I benefici fiscali non solo incentivano l'uso della mediazione, ma anche rafforzano la fiducia delle parti nel sistema.
È essenziale continuare a monitorare e migliorare questa procedura per assicurare che i benefici promessi siano effettivamente realizzati e che l'uso della mediazione continui a crescere come metodo preferito per la risoluzione delle controversie.
Comments